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RunMap Italia — La Geografia della Corsa in Italia

Secondo l’OMS, quasi la metà degli adulti in Italia è considerata “attiva dal punto di vista fisico”. Ma correre non è solo movimento: è ritmo, energia e uno spazio tutto nostro per sentirsi bene. Che sia all’alba, durante una pausa al parco o sotto le luci della città di sera, sempre più italiani stanno riscoprendo il piacere della corsa. 

RunMap Italia: La Geografia della Corsa in Italia

 

Secondo l’OMS, quasi la metà degli adulti in Italia è considerata “attiva dal punto di vista fisico”. Ma correre non è solo movimento: è ritmo, energia e uno spazio tutto nostro per sentirsi bene. Che sia all’alba, durante una pausa al parco o sotto le luci della città di sera, sempre più italiani stanno riscoprendo il piacere della corsa. 

Abbiamo voluto esaminare una prospettiva più ampia: ci siamo immersi nei numeri, scoprendo in quali città le persone corrono di più e più velocemente, quali sono gli orari preferiti, dove si trovano i percorsi migliori e persino quanto i runner spendono per il loro equipaggiamento. Analizzando queste abitudini, intendiamo celebrare i corridori di tutto il Paese e supportarli al meglio, passo dopo passo.

La ricerca è stata condotta su oltre 2.000 runner in tutta Italia; abbiamo creato un indice che li valuta in base a velocità, frequenza e distanza, per capire quali città ospitano i corridori più performanti del 2025 e celebrare le comunità che corrono di più e più lontano.

 

Dove, come e perché gli italiani corrono

 

 


 

Le città più forti

Quando si tratta di abitudini di corsa, le prime tre città della lista mostrano come piccole differenze possano, in realtà, avere un impatto significativo. A Cagliari, prima classificata, i runner corrono circa tre volte e mezzo a settimana, coprendo in media 26 km settimanali, mantenendo un ritmo costante su tutte le distanze: dai 5K a 6,8 min/km fino a 8 min/km per la maratona.

Aosta segue al secondo posto, con il numero più alto di allenamenti a settimana (3,6) e circa 25,8 km percorsi in media; sebbene i ritmi sui 5K e 10K siano leggermente più lenti (7,1 e 7,6 min/km), i runner compensano con una grande resistenza sulle lunghe distanze, chiudendo una maratona mediamente a 7,9 min/km.

Genova completa il podio, con runner che escono un po’ meno spesso e percorrono circa 22 km a settimana. Ciononostante i genovesi si distinguono per velocità, segnando il miglior ritmo in classifica sui 10K (6,7 min/km) e mantenendo un buon ritmo anche sulla maratona (7,3 min/km).
 

Centro classifica

 

Tra le altre città, Trento, al quinto posto, si aggiudica il primato per il ritmo più veloce sui 5K, con una media di 6 min/km. Pur essendo una città notoriamente frenetica e dinamica, Milano si piazza all’ottavo posto, con un tempo medio per i 5K un po’ più lento di 7,1 min/km. A chiudere la top 10 c’è Parma: qui si corre un po’ meno (20,3 km a settimana), ma i runner si distinguono per la resistenza nelle lunghe distanze, mantenendo un ritmo di 6,6 min/km sulla mezza maratona.

Poco più sotto troviamo Modena e L’Aquila (undicesimo e dodicesimo posto). A Modena i runner corrono in media 3 volte a settimana per circa 24,2 km totali, mentre a L’Aquila si allenano anch’essi 3 volte a settimana percorrendo circa 20,7 km. Subito dopo si collocano Potenza e Bari (tredicesimo e quattordicesimo posto), con performance equilibrate: a Potenza i corridori completano i 5K a 6,8 min/km, mentre a Bari si attestano intorno ai 7,5 min/km. In entrambi i casi, i volumi settimanali sono leggermente inferiori rispetto alle città più performanti.

 

Le città in coda

 

Torino, Roma e Napoli scivolano verso il fondo della classifica per via di minore frequenza (intorno alle 3 uscite o meno) e chilometraggio ridotto. I residenti di Torino (diciassettesima), nonostante gli ottimi tempi sui 5K (6,94 min/km), si allenano infatti soltanto poco più di due volte a settimana. Roma si piazza ventunesima con lo stesso tempo sui 5K e sulla maratona (7,17 min/km), indice del fatto che probabilmente c'è una polarizzazione dei livelli di corsa: da maratoneti esperti a principianti. Napoli (ventunesima), infine, si distingue per le distanze percorse più basse (17,2 km a settimana), segno di allenamenti brevi e poco regolari. 

Venezia, Ancona e Prato mostrano buoni ritmi sulle distanze brevi, con performance solide sui 5K (Venezia 7,48 min/km, Ancona 6,91 min/km, Prato 6,94 min/km) e 10K, a dimostrazione di una buona velocità e tecnica dei runner locali. Tuttavia, la scarsa distanza percorsa settimanalmente limita il punteggio complessivo, suggerendo che, nonostante la velocità nelle corse brevi, l’allenamento è meno orientato alla resistenza e alle lunghe distanze.

A chiudere la classifica troviamo Bologna, Palermo e Padova, con meno di 3 corse a settimana e il volume più basso di chilometri percorsi: rispettivamente 19,4 km, 16,9 km e 17,5 km. Ciononostante, i runner padovani si distinguono per costanza sulle lunghe distanze (maratona e mezza attorno ai 7,5 min/km). 

Differenze di ritmo tra uomini e donne e sicurezza

 


  

Analizzando le performance dei runner in base al genere, emergono differenze interessanti nei ritmi medi. Gli uomini mostrano una velocità superiore sulle distanze brevi, correndo i 5K a 6,86 min/km e i 10K a 7,34 min/km, mentre le donne percorrono le stesse distanze più lentamente, rispettivamente a 7,71 e 7,76 min/km. 

La situazione si inverte sulle lunghe distanze: nelle mezze maratone le differenze si annullano (7,39 min/km per gli uomini e 7,38 min/km per le donne), mentre nelle maratone le runner femminili registrano un ritmo leggermente migliore (7,25 min/km contro 7,64 min/km degli uomini). Nel complesso, il ritmo medio settimanale mostra un valore simile tra i generi, con 7,31 min/km per gli uomini e 7,52 min/km per le donne, indicando che, pur partendo più lente nelle brevi distanze, le donne riescono a mantenere una buona costanza sulle lunghe percorrenze.


 

Quando si tratta di sicurezza durante la corsa, emergono differenze significative tra uomini e donne. Il 75% delle donne ammette di adattare il proprio percorso in base all’orario o alla percezione di sicurezza, rispetto al 68% degli uomini. Allo stesso tempo, solo il 7% delle donne dichiara di non considerare la sicurezza un fattore nelle proprie scelte, contro il 10% degli uomini.

Questa attenzione alla protezione personale si manifesta anche a livello locale, con differenze significative tra le principali città italiane.

A Milano e Torino, i livelli di sicurezza notturna sono tra i più bassi d’Italia (entrambi a 36,5 su 100), il che si riflette nelle abitudini dei runner: rispettivamente il 69% e il 72% delle donne (contro 61% e 66% negli uomini) dichiara di modificare tragitto o orario di corsa per sentirsi più sicuro. A Torino, la maggior parte dei residenti preferisce allenarsi nelle prime ore del mattino (prima delle 9), mentre a Milano circa il 44% sceglie la prima serata (tra le 18 e le 21), probabilmente approfittando della fine del lavoro e della maggiore presenza di persone lungo le strade. Scendendo verso sud, a Bari, nonostante i punteggi di sicurezza siano leggermente più alti (45 di notte e 68 di giorno), ben il 75% delle donne, una delle percentuali più alte in classifica, adatta il percorso a seconda del livello di sicurezza. 

All’estremo opposto troviamo Treviso, dove la percezione di sicurezza durante il giorno è tra le più elevate d’Italia, con 69,3 su 100 di giorno e 87,2 di notte. In Veneto, del resto, le preferenze di orario sono piuttosto bilanciate tra la prima mattina (39%) e la prima serata (36%), indice del fatto che i runner si sentono ugualmente protetti nelle ore mattutine e serali. 

In tutte e quattro le città, i runner pianificano le sessioni prevalentemente nei giorni feriali, evitando le ore notturne e i percorsi poco illuminati. Queste scelte confermano come il senso di protezione in ambiente urbano continui a influenzare profondamente il modo di vivere la corsa, soprattutto tra le donne e nelle grandi città. Correre, quindi, non è solo questione di performance: per molte donne in particolare comporta anche un carico mentale aggiuntivo, che le porta a pianificare ogni allenamento in base a quando e dove si sentiranno più sicure.

Velocità di corsa in base all’età


L’analisi dei tempi medi mostra come la velocità dei runner cambi con l’età. Il picco si raggiunge tra i 35 e i 44 anni, che ottengono i migliori tempi sulle distanze brevi: 5 km a 6:88/km e 10 km a 7:24/km. I giovani tra i 16 e i 24 anni eccellono invece sulla mezza maratona, con un passo medio di 6:95/km, mentre i 25–34enni hanno il miglior rendimento sulla maratona, correndo a 7:08/km. Dopo i 45 anni la velocità tende a diminuire su tutte le distanze, evidenziando come l’età influenzi gradualmente la performance atletica. 

Questi dati mostrano che, sebbene l’esperienza e la strategia possano compensare in parte, la massima rapidità tende a concentrarsi nel mezzo della vita adulta.

 

Gli orari preferiti dagli italiani per correre 

 

Ognuno ha la propria routine, sia che significhi partire all’alba sia aspettare più tardi nella giornata. Secondo la nostra ricerca, però, un momento della giornata emerge chiaramente come preferito: la prima mattina. Quasi la metà dei runner (48%) sceglie di completare i propri chilometri prima delle 9, dimostrando che iniziare la giornata con una corsa è più comune di quanto si pensi.

Segue la prima serata (18:00-21:00), scelta dal 32% dei runner, probabilmente a riflettere chi corre dopo il lavoro. Al di fuori di questi picchi, si nota un calo significativo: solo il 18% corre nel tardo pomeriggio (15:00-18:00) e appena il 13% nella tarda mattinata (9:00-12:00). Correre a tarda notte (dopo le 21) interessa solo l’8%. In generale, i dati mostrano che la maggior parte dei runner preferisce iniziare la giornata con una corsa o concluderla in serata.

Per quanto riguarda i giorni della settimana, il picco di preferenze si concentra a metà e verso la fine della settimana lavorativa. Il dato più interessante è che il venerdì è il giorno più spesso (dal 46% dei runner), leggermente davanti al mercoledì (45%). Al contrario, martedì e giovedì sono i giorni meno preferiti, con solo il 32% dei runner che li sceglie.

 

Gli italiani preferiscono correre da soli o in compagnia?

La stragrande maggioranza degli italiani preferisce correre da solo (quasi 9 su 10) e lo fa spesso: mediamente 2,7 uscite a settimana. Interessante notare che l’83% degli italiani dichiara che correre li aiuta a gestire la propria salute mentale, suggerendo che la corsa in solitaria possa rappresentare un momento terapeutico. Correre con un amico o un partner viene subito dopo (53%), ma molto meno frequentemente, circa una volta a settimana. I gruppi più piccoli sono meno comuni: solo un terzo corre con amici, mentre appena il 14% partecipa a un club o si allena con un allenatore, con una media inferiore a mezza corsa a settimana in ciascun caso.

 

Quanto spendono gli italiani per correre
 

Quando si tratta di acquisti, i runner investono in ciò che conta di più: le scarpe. In media, gli italiani spendono circa 104 € all’anno per le calzature da corsa, che rappresentano il loro investimento principale. L’abbigliamento viene al secondo posto, circa 67 €, seguito da tecnologia e accessori, come smartwatch e cuffie, a 66 €.

Interessante notare le differenze di genere ed età: gli uomini spendono più delle donne per le scarpe da corsa, con una media di 108 € all’anno contro i 97 € delle donne. Chi spende di più sono gli over 65, con una media di 116 €, mentre la fascia che spende meno è quella tra i 16 e i 24 anni, con 71 € annui.

Le città con le condizioni ideali per i runner 

Per scoprire quali città italiane offrono le migliori condizioni per i runner, abbiamo creato un Runners’ City Index, prendendo in considerazione fattori come il numero e la qualità dei percorsi, la sicurezza, gli spazi verdi, la presenza di club/gruppi di corsa, l’interesse di ricerca, la qualità dell’aria, le precipitazioni e persino il costo delle strutture sportive. Ma quali città si sono posizionate in cima alla classifica?

 

Classifica

Città

Numero di percorsi

% di percorsi 

≥ 4,5*

Sicurezza di giorno

Sicurezza di notte

Club sportivi per 100.000 abitanti

% di spazi verdi

Interesse di ricerca annuale per corsa per 100.000

Pioggia annua (mm)

Qualità aria (PM2.5)

Costo mensile palestra per 1 adulto (€)

1

Brescia

1.008

67%

73,2

35,5

38

34%

3.960

890

4,3

39

2

Perugia

396

70%

81,4

54,4

32

64%

1.998

820

12,8

40

3

Verona

985

61%

85,0

56,8

17

48%

3.122

785

9,0

52

4

Trieste

466

70%

84,2

68,2

10

39%

2.309

1000

9,0

43

5

Salerno

199

64%

77,7

63,6

20

51%

1.526

1.300

n/a

43

6

Cagliari

331

57%

81,2

58,3

21

20%

5.065

425

6,7

46

7

Rimini

626

68%

75,5

33,3

13

52%

5.056

645

16

36

8

Messina

95

76%

77,3

54,6

10

53%

1.746

850

9,8

43

9

Reggio Calabria

78

79%

71,9

48,2

6

57%

2.98

545

9,7

53

10

Padova

1.008

53%

76,7

43,2

15

40%

4.889

865

8,6

50

 

 

In cima alla classifica troviamo Brescia, con ben 1.008 percorsi di corsa, due terzi dei quali valutati 4,5 stelle o più. La città si distingue anche per la forte cultura dei club, con 38 associazioni sportive ogni 100.000 abitanti, e per l’alto interesse di ricerca legato alla corsa (3.960 per 100.000). Le condizioni ambientali sono favorevoli: pioggia moderata (890 mm all’anno) e buona qualità dell’aria (PM2.5 a 4,3) rendono le corse all’aperto assolutamente piacevoli.

Al secondo posto c’è Perugia, il cui ambiente urbano sembra ideale per i corridori: offre, infatti, la maggior quantità di spazi verdi tra le prime tre città (64%) e punteggi di sicurezza elevati, soprattutto di notte (54%). Con 32 club per 100.000 abitanti e 396 percorsi, la città è ben attrezzata anche per allenarsi in gruppi. La pioggia annua è leggermente inferiore a Brescia (820 mm), ma la qualità dell’aria è più bassa (PM2.5 a 12,8), un possibile limite per alcuni runner.

Verona si piazza terza, combinando un’ampia offerta di percorsi e un elevato livello di sicurezza urbana. La città conta quasi 1.000 itinerari, punteggi elevati di sicurezza di giorno e di notte (85% e 57%) e una buona copertura di spazi verdi (48%). Nonostante abbia meno club (17 per 100.000), è molto apprezzata dai runner, come dimostra l’elevato interesse di ricerca (3.122 per 100.000). La pioggia annua è la più bassa tra le prime tre (785 mm), mentre la qualità dell’aria è intermedia (PM2.5 a 9), rendendo le condizioni complessivamente buone.

I migliori itinerari di corsa in Italia 

L’Italia non è solo la patria di runner appassionati, ma anche di alcuni dei percorsi più scenografici e memorabili d’Europa. Dai muri storici delle città ai tracciati lungo i laghi, abbiamo analizzato i percorsi più votati, combinando numero di completamenti, voti e valutazioni medie per individuare quelli più amati dai runner.


 

Classifica

Percorso

Numero di runner

Numero di voti

Valutazione media

1

Le Mura di Lucca – Giro ad anello

1.618

55

4,9

2

Castello di Brescia – Giro da Vittoria

273

134

5,0

3

Reschenseelauf

1.563

16

4,9

4

Ciclabile Progno – Giro da San Felice Extra

32

136

5,0

5

Giro del Lago di Levico

1.281

66

4,5

6

Parco Sempione – Torre del Filarete da Cairoli

1.339

17

4,9

7

Arco Valentino – Ponte Vittorio Emanuele I da Nizza

1.15

34

4,8

8

Castellana e Progno – Giro da Borgo Venezia

39

89

5,0

9

Ponte Vittorio Emanuele I – Arco Valentino da Sassi

972

27

4,6

10

Villa Doria Pamphilj – Giro ad anello

785

20

4,8

 

Al primo posto troviamo Le Mura di Lucca, un percorso storico ad anello che ha attirato oltre 1.600 runner. Con 55 voti e una valutazione eccellente di 4,9, è famoso per la possibilità di correre sulle mura rinascimentali di Lucca, unendo fitness e viste mozzafiato della città antica.

Secondo posto per Castello di Brescia – Giro da Vittoria, un percorso più breve ma suggestivo. Nonostante solo 273 runner lo abbiano completato, ha ricevuto 134 voti e mantiene una valutazione perfetta di 5 stelle. La popolarità deriva dalla vista panoramica della città dal castello medievale, rendendo il percorso tanto scenografico quanto impegnativo.

Al terzo posto c’è Reschenseelauf, che circonda il celebre Lago di Resia in Alto Adige. Con oltre 1.500 runner e una valutazione media di 4,9, è davvero un percorso molto popolare. Il percorso è noto per l’iconica torre della chiesa sommersa che emerge dal lago, rendendolo uno dei percorsi di corsa più fotografati in Italia.

I migliori consigli per scegliere scarpe da corsa

Correre è semplice, ma può diventare una sfida senza le scarpe giuste. Per questo abbiamo riassunto i nostri migliori consigli pratici su come scegliere le scarpe da running più adatte a te. 

Scegli scarpe adatte al tuo livello

I runner principianti dovrebbero prediligere modelli con buona ammortizzazione e supporto stabile. È consigliabile evitare scarpe con fibra di carbonio, pensate per alte prestazioni o lunghe distanze, che possono risultare troppo rigide per brevi allenamenti.

Adatta le scarpe alla distanza

Per le distanze brevi, come 5K o 10K, opta per scarpe leggere ma stabili, che permettano una falcata naturale senza sovraccaricare articolazioni e muscoli. Chi corre regolarmente per distanze più lunghe può scegliere modelli con maggiore reattività e ammortizzazione per ridurre l’impatto sui piedi e sulle ginocchia.

Sostituisci le scarpe regolarmente

Le scarpe da corsa vanno sostituite dopo circa 600–800 km di utilizzo o quando la suola mostra segni di usura. In questo modo si garantiscono performance costanti e si riduce il rischio di infortuni.

Metodologia

Per comprendere le abitudini di corsa in Italia, abbiamo intervistato 2.057 runner italiani. Abbiamo chiesto loro informazioni su frequenza di allenamento, ritmo medio, distanza percorsa ogni settimana, orario e giorni preferiti, con chi corrono e quanto spendono ogni anno per articoli legati alla corsa.

Per individuare le città con le migliori condizioni per correre, abbiamo analizzato una serie di metriche per 28 città italiane:

Tutte le metriche sono state ponderate allo stesso modo. È stato calcolato un punteggio medio su tutte le metriche per ottenere il punteggio finale dell’indice del runner, su 10.

Per identificare i migliori percorsi di corsa in Italia, sono stati utilizzati i dati di Komoot. I percorsi di corsa sono stati analizzati e classificati in base ai seguenti fattori:

  • Numero di runner: il numero di persone che hanno completato il percorso; un numero più alto corrisponde a un indice maggiore.

  • Numero di voti: il numero di valutazioni ricevute per il percorso; anche qui, un valore più alto genera un indice maggiore.

  • Valutazione media: punteggio medio su 5; un punteggio più alto produce un indice maggiore.

Per ottenere il punteggio finale del percorso, è stato calcolato un indice medio tra i tre indicatori, fornendo così una classifica complessiva dei percorsi migliori secondo popolarità, partecipazione e gradimento.